Cura e preparazione atletica

Piergiorgio-Verrigni

prof. Piergiorgio Verrigni

Il primo aspetto da considerare in una preparazione fisica per il Beach volley/tennis è quello della prevenzione degli infortuni. Di gran lunga la spalla è l’articolazione che viene maggiormente interessata a livello traumatico, quindi è consigliabile una routine di esercizi di rinforzo e di elasticità per i muscoli che regolano il range di movimento della spalla, oltre ad una serie di esercizi di mobilizzazione a carico dell’articolazione stessa. Classicamente si svolgono esercizi per la cuffia dei rotatori, per i muscoli deltoide, trapezio, bicipite e tricipite brachiali, scapolari, pettorale e dorsali. In una palestra si può lavorare con elastici, ercoline, manubri e bilanceri, oltre che con i macchinari isotonici. Qualora gli esercizi di prevenzione fossero inseriti in una routine di riscaldamento, con una banda elastica si possono svolgere in ogni luogo e condizione.
Ovviamente la spalla non è l’unica articolazione da proteggere: è conveniente ciclicamente svolgere esercitazioni preventive come il lavoro propriocettivo per caviglia e ginocchia, rinforzo della muscolatura dorso-lombare e scarico discale, mobilizzazione delle anche. Come per la spalla, sarebbe consigliabile effettuare una routine di riscaldamento che includa gran parte di questi argomenti (mobilizzazione, propriocezione, rinforzo). Discorso a parte per lo stretching: da effettuare sempre ma in forme e momenti differenti. ○Stretching statico lontano dalla performance ○stretching dinamico in qualsiasi routine di riscaldamento;

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Per quanto riguarda l’aspetto condizionamento, c’è da porsi una domanda prima di iniziare ad allenarsi: di cosa ha bisogno un giocatore di BV/BT? Che caratteristiche deve sviluppare e quali possiamo considerare “trascurabili”?

Deve essere esplosivo, non solo nella capacità di salto ma nella velocità di spostamento;
Deve saper controllare il corpo in ogni situazione;
Utilizza in grandissima parte appoggi bipodalici;

Da quanto detto sopra si evincono due aspetti fondamentali nella preparazione atletica: il primo è lo sviluppo della forza, sia essa esplosiva, reattiva o dinamica massima (ovviamente spetta al preparatore il compito di suddividere le proposte di allenamento in relazione al periodo dell’anno agonistico), sempre tenendo conto del terreno anelastico; il secondo è l’allenamento del controllo del corpo. I due fattori sono fortemente legati. Sarebbe inutile insistere su un aspetto senza curare l’altro. Chi non ricorda il famoso slogan pubblicitario: “la potenza è nulla senza controllo”? Sviluppare enormemente la forza per poi disperderla in movimenti scomposti non sembra una perdita di tempo?

Abbiamo tempo per allenare tutto? Ci viene in aiuto una metodologia di allenamento costruita ad hoc per l’allenamento sportivo: il functional training (allenamento funzionale). La chiave di questo allenamento è nella parola “funzionale”, che dobbiamo intendere come “in funzione di”. Nel nostro caso in funzione del beach volley o del beach tennis! Ogni esercitazione in palestra deve essere costruita tenendo conto degli aspetti sopra indicati oltre a coinvolgere le catene muscolari in toto, ad avere una grande attinenza con i movimenti tecnici, ad includere aspetti di core stability (stabilizzazione del centro del corpo). Ovviamente ogni esercizio o ogni gruppo di esercizi proposti avrà un grado maggiore o minore di attinenza con il BV/BT.
Un esempio di functional training a basso grado di specificità, buono per allenare una grande quantità di sport differenti, è l’allenamento con il TRX (suspension training), che ci permette di allenare le catene muscolari nella sua interezza (figure).
Un esempio di functional training molto specifico potrebbe essere l’allenamento di spostamenti tecnici del BV/BT contro resistenza elastica.

Non mi resta che augurarvi: Buon allenamento funzionale!